mercoledì 20 giugno 2012

Satchmo era il soppranome che era stato dato a Louis Armstrong


Satchmo era il soppranome che era stato dato a Louis Armstrong. Louis era chiamato anche "Pops" e "Sweet Dip Papa".
il soprannome di Armstrong è l'abbreviazione di "Satchelmouth". Questo dispregiativo suono moniker era in realtà un complimento quello di cui alla bocca generosa. Alcuni dicono che il suo soprannome derivava dal suo ampio sorriso contagioso, mentre altri affermano che era un soprannome che ha guadagnato in class band come le sue guance è fatto esplodere quando suonava la cornetta.

"Satchmo" è stato coniato durante un viaggio a Londra 1932, quando un editore di una rivista Armstrong ha salutato con "Ciao, Satchmo". Armstrong piaceva la versione abbreviata del suo soprannome così tanto che lo ha usato come titolo dell'album.

domenica 17 giugno 2012

Jazz dagli anni 1980 ai giorni nostri : Acid jazz



http://it.wikipedia.org/wiki/Acid_jazz

http://en.wikipedia.org/wiki/Acid_jazz





L'acid jazz è uno stile musicale jazz che incorpora elementi funk, soul, unendoli alla musica elettronica e che, rielaborando il concetto di fusion, punta alla integrazione di numerosi elementi musicali contemporanei.

L'acid jazz si contrappone a quella tendenza del jazz rap che su basi di musica jazz gioca con le parole, ed al contrario focalizza maggiormente sulla componente musicale





L'acid jazz nasce sul finire degli anni ottanta in Inghilterra. La prima testimonianza discografica risale al 1987 con "Acid Jazz and other illicit grovees" su Urban Records, nella quale vengono definiti gli stilemi del nuovo genere e dove sono presenti oltre a Jamie Principle (la parte acid/soul), James Taylor Quartet (la parte jazz-funk).

In seguito i due DJ produttori Gilles Peterson ed Eddie Piller saranno fra gli animatori del genere. Gilles Peterson è un DJ radiofonico ed animatore del Dingwalls a Londra e conia il termine Acid Jazz su ispirazione della acid house e dal jazz contaminato con il funk e con l'Acid rock degli anni a cavallo tra i '60 ed i '70. Sul finire degli anni ottanta escono quattro raccolte della BGP che collezionano il meglio di quel suono (tra gli altri Funk inc, Charles Earland, Brother Jack McDuff). Peterson fonda nel 1989 l'etichetta discografica Talkin' Loud distribuita da Polygram, della quale si ricordano tra gli altri: il gruppo Galliano (sono presenti due ex Style Council, White e Mick Talbot) con la loro fusione di jazz, soul e hip hop; gli Incognito gruppo che ruota attorno a Jean Paul 'Bluey' Maunick con la collaborazione delle cantanti Maysa Leak e Jocelyn Brown, dei quali memorabile è "Jazz/Funk" (1981); i Marxman con i loro hip hop politicamente impegnato e gli Young Disciples; per ultimo il soul di Omar con "There's Nothing Like This".

Eddie Piller, veterano della scena Northern soul e Mod, fonda invece l'Acid Jazz Records (agli inizi con Peterson). Questa etichetta divenne famosa per le compilation "Totally Wired", in cui veniva illustrato e lanciato il genere di frontiera "acid jazz". Questa etichetta lancerà l'artista che diventerà più popolare nel genere: Jamiroquai. La prima uscita del "folletto inglese" è con il singolo "When you gonna learn" (con l'introduzione suonata con il singolare strumento australiano didgeridoo). Jamiroquai, la cui musica è fondamentalmente un mix tra disco music, soul, Jazz e Funk (l'influenza di Stevie Wonder sembra chiara in "Emergency On Planet Earth" del 1992) che si trasformano in sonorità garage house nelle versioni remix di alcuni suoi singoli, strapperà un contratto miliardario alla Sony.

Altri artisti prodotti dall'Acid Jazz Records] sono i Brand New Heavies, i quali - anche per merito della bravissima cantante statunitense N'Dea Davenport - ottengono un discreto successo persino negli USA con l'album "Brother, Sister" (e lanciandosi anche in duetti con rappers americani come Guru, ad esempio nell'album Heavy rhyme). Alcune hit acid jazz sono venute dagli US3 come "Cantaloop" (una cover di Cantaloupe island di Herbie Hancock).

Interessante anche l'album "Antidote" di Ronny Jordan.

In Italia grande successo hanno riscosso le performance dell'ex tastierista dei Prisoners James Taylor con il suo James Taylor Quartet, di cui citiamo l'album "Wait a minute" (su Urban) con una notissima cover del tema della seconda stagione della serie televisiva di Starsky & Hutch ("Gotcha", brano di Tom Scott).

Sul versante più funky, grandi attenzioni sono state riversate sui Freakpower gruppo creato da Norman Cook (già negli Housemartins e noto successivamente come Fatboy Slim) ed il cantante trombonista Ashley Slater. Da ricordare il loro album "Drive-thru booty" (Island, 1994) con i brani "Turn on, tune in, cop out" e "Get in touch".

Altra etichetta di frontiera è stata la Mo-Wax: grande impatto ebbe la versione di "For what it's worth" (originale dei Buffalo Springfield) da parte dei Love T.K.O., gruppo più trip hop che acid jazz.



Alcuni dei maggiori artisti

http://it.wikipedia.org/wiki/Brand_New_Heavies

http://it.wikipedia.org/wiki/Galliano_(gruppo_musicale)

http://it.wikipedia.org/wiki/Incognito_(gruppo_musicale)

http://it.wikipedia.org/wiki/Jamiroquai

http://it.wikipedia.org/wiki/James_Taylor_Quartet

http://it.wikipedia.org/wiki/Jazztronik

http://it.wikipedia.org/wiki/Link_Quartet

http://it.wikipedia.org/wiki/Nicola_Conte_(musicista)

http://it.wikipedia.org/wiki/Ronny_Jordan

http://it.wikipedia.org/wiki/Swing_Out_Sister





L'ultima parte delle serate in cui sarà trattato l' Acid Jazz sarà interamente dedicato al acid jazz italiano



vi anticipo la serata qui :-)





Nicola Conte noto per avere introdotto un innovativo stile di acid jazz incorporando elementi di bossanova



http://www.youtube.com/watch?v=nIzEk8wKIYs

http://www.youtube.com/watch?v=W_2zA1Be57M

http://www.youtube.com/watch?v=W_2zA1Be57M

http://www.youtube.com/watch?v=Q6JItj1oRis

http://www.youtube.com/watch?v=_NdIRja-Kzc

http://www.youtube.com/watch?v=z2fd36Yz_U4

http://www.youtube.com/watch?v=r2fXwjkxmRY

http://www.youtube.com/artist/Nicola_Conte?feature=watch_video_title





Link Quartet



http://www.youtube.com/watch?v=vG1dWnzRGPU

http://www.youtube.com/watch?v=NmDFGoYBb4c

http://www.youtube.com/watch?v=HBd0awPlhfA

http://www.youtube.com/watch?v=Ka7zNE5gW_g

http://www.youtube.com/watch?v=lWAvQWUe1W8

http://www.youtube.com/watch?v=cs1xXIg3h_0

dal vivo http://www.youtube.com/watch?v=p_2Vr5p7K0Y





Paolo Achenza Trio



http://www.youtube.com/watch?v=yB8CboecvkA

http://www.youtube.com/watch?v=1zCyz-rlBJ0

http://www.youtube.com/watch?v=nihT5351-EI

http://www.youtube.com/watch?v=ZEMcu32cHOQ



a Domani :-)

Stefano Bollani & Chick Corea a Umbria jazz 13.07.09 (bis finale) Concierto de Aranjuez / Spain

Mr. Grady Tate

Earl Hines altra leggenda del Jazz
http://it.wikipedia.org/wiki/Earl_Hines

John Abercrombie

John Abercrombie è un chitarrista musicalmente versatile e fortemente ancorato alla tradizione jazz di cui ha esteso i confini seguendo il suo istinto di fine improvvisatore

Bianco e nero

Sarà Bianco e nero potrò dove si alterneranno pezzi delle orchestre swing bianche a qualche altro pezzo di Bop e musica di artisti di colore, per parlare di una cosa particolare, mentre gli artisti bianchi facevano soldi quelli neri la fame. spesso artisti bianchi facevano soldi cantando canzoni degli artisti neri, molto arrabbiato per questo motivo era Miles Davis e uno degli artisti bianchi che ha fatto soldi in questo modo è stato Chet Baker, per esempio. La volta successiva ancora, ci sarà un ulteriore collegamento a questo argomento Il jazz in Europa In europa non era così importante che suonasse o cantasse fosse un bianco o un nero, per cui gli artisti neri spesso facevano turnee in europa, dove avevano grande popolarità che era l'unica fonte di cospicui guadagni. Il jazz in Europa non si esaurirà in un solo martedì, argomento affascinate e pieno di molteplici sfaccettature
Lo Swing ed il Jazz italiani negli anni '20-'40. Tra popolarità e divieti. In Italia negli anni '20 si affermano due "strani" fenomeni, il fascismo ed il jazz. Due fenomeni completamente diversi, (coercitivo il primo, libero il secondo) che in comune hanno solo la nascita della radio e il suo utilizzo. Ma la cosa più strana è che nonostante il disprezzo e l'avversione del fascismo nei confronti del jazz, musica considerata "degenerata", e soprattutto durante il periodo di maggiore censura artistica e musicale, il jazz italiano vive il suo periodo di massismo splendore e popolarità. Piccola storia ( da http://jazzfromitaly.splinder.com ) Il 23 marzo 1919 Benito Mussolini diede luogo alla nascita del Movimento Fascista,con il nome di Fasci di Combattimento (sic!). Nel 1917 assistiamo alla nascita della discografia jazz con l’incisione a New York dellaOriginal Dixieland Jazz Band - diretta dall’italoamericano Nick La Rocca -, e già nel 1919 troviamo in Italia documenti discografici di incisioni jazz. Tra il 1922 e il 1925, Mussolini svolge un sistematico processo di fascistizzazione dello Stato,delle sue strutture e del suo ordinamento, gettando le basi della dittatura. Nell’agosto del 1924, nasce l’URI Unione Radiofonica Italiana per volontà di una figura di rilievo nel ventennio fascista, Galeazzo Ciano. Il regime e la sua propaganda, punta molto sull’uso della radio, unico elemento di erogazione dell’informazione e della cultura, gratuito. EIAR Il 1° Febbraio 1926, la stazione di Milano in diretta radiofonica, trasmette il primo programma musicale della Jazz Band del Maestro Stefano Ferruzzi. Un’ora dopo, dall’antenna della radio sul Monte Parioli di Roma si diffonde la musica dell’Orchestra jazz del maestro Amedeo Escobar. E ancora l’orchestra Jazz Columbia del Maestro De Risi o la Mediolana Jazz Band nata sempre nel ’26 per iniziativa di un appassionato, Mario Mantovani. Nel 1928 l’URI diventa EIAR (Ente Italiano Audizioni Radiofoniche) con più stretto controllo pubblico, e nel 1929 nasce il primo film-sonoro, “Il cantante di Jazz” con Al Jolson. Negli anni ‘30, inoltre, si creano delle orchestre radiofoniche che inglobano strumenti della tradizione europea e “nuovi” fiati di provenienza americana, come quelledi Vaccari, Mascheroni, Pippo Barzizza o di Cinico Angelini. Insomma, jazz in radio ce n’era, ma si passava tutta musica dal vivo. Questo ostacolava la vendita del disco, quindi su pressioni dei grandi imprenditori, si è scelto di incorporare l’industria discografica in quella radiofonica. All’interno della radio italiana, sotto la presidenza di Giancarlo Vallari, nasce la prima etichetta discografica pubblica, la CETRA. Tra le orchestre che usufruiranno del binomio produzione discografica/radiofonica, è quella Barzizza-Cetra che dimostra il più alto profilo jazzistico. Ovviamente il riferimento musicale è al Duca del Jazz ma, a differenza di Duke Ellington, Barzizza non concede molti assolo ai suoi orchestrali, prediligendo un suono d’insieme. Di notevole interesse è l’interpretazione dello stile Jungle, grazie all’apporto di sordine sugli ottoni e l’utilizzo dei suoni onomatopeici, sia nei titoli che nel cantato, in puro stile scat italiano. Ricordiamo Ba-ba-baciami piccina, il frivolo Tuli-tuli-tulipan,e il “motivetto” che fa dudu dudu dudududu dudu. http://www.youtube.com/watch?v=Uco-tTwzvx8 A metà degli anni ’30, seguendo una corrente di apprezzamento della musica jazz in tutta Europa, anche in Italia si assiste ad un fiorire di interessi e di ricerche.Per la prima volta Louis Armstrong suona in Italia, al Teatro Chiarella di Torino il 14 gennaio 1935. E, nella stessa città, nasce il primo “circolo Hot Club”. L’anno dopo nasce il “circolo Jazz Hot” a Milano e i pionieri e gli appassionati, nonostante fossero una piccola élite, si riuniscono per ascoltare i dischi, per commentare, per scambiarsi informazioni. Tra questi vanno ricordati Roberto Nicolosi e Luigi Arduino a Genova, Mario Olivieri, Jack Cappelli, Paolo Moresco e Franca Danesi a Roma, Livio Cerri a Pavia, Ezio Levi e Giancarlo Testoni a Milano. I dischi jazz in Italia venivano pubblicati già dal 1920, su labels come la Odeon (Swing Series), la Columbia e la Brunswick (americane), la Pathé (francese) la Parlophon (anglo-tedesca, rappresentata in Italia dalla Cetra). Il culmine della produzione discografica del jazz italiano di quegli anni si avrà dal 1937 al ’41, con le etichette Grammofono-La Voce del Padrone, Odeon (serie dei “Maestri del Ritmo”) e, su tutte la FONIT Fonidisco italiano dei F.lli Trevisan, che nel dopoguerra si fonde con la Cetra. Curiosamente,proprio negli anni di inasprimento della politica estera fascista e del varo delle leggi razziali, nel 1938. E sì, perché nell’ottica di un protezionismo esasperato dell’economia nazionale, anche la produzione culturale deve essere allineata ai parametri del regime. Nel Luglio 1938 il Giornale D’Italia pubblica “Il Manifesto degli Scienziati Razzisti”, nell’ottobre una dichiarazione del Gran Consiglio fascista vieta i matrimoni di italiani con uomini e donne di razze non ariane. Il Ministero per la Stampa si trasforma in Ministero della Cultura Popolare (Minculpop) ed assume il controllo totale degli organi di stampa, dell’Istituto Luce e della SIAE. Vengono censurati i film internazionali di produzioni “giudaico-americane”, come la Paramaunt, la Warner Bros e la Metro e, attraverso pressioni ed emendamenti si cerca di salvaguardare la “dura e fiera” canzone fascista da “tutta la paccottiglia straniera” che non si può più trasmettere in Radio. Quindi la musica jazz, di provenienza afro-americana, viene messa “sotto controllo”. Una parte della critica, sottomessa ai voleri del regime, elabora teorie e proclami e si spende per denigrare il valore della musica jazz, o “gez” come venne più volte chiamata. Il libro più asservito fu “Jazz Band” di Anton Giulio Bragaglia[5], che fruttò in cambio all’autore la direzione del nuovo Teatro delle Arti di Roma. Ma anche sulle pagine dei quotidiani e nei discorsi alla radio i detrattori continuaronola loro “cieca” battaglia: “… il Commissario dell’Opera Nazionale Dopolavoro ha proibito in via assoluta le ultime danze d’importazione straniera e ha disposto seri provvedimenti per la riforma delle Orchestrine escludendo da esse la Jazz-Band che è, occorre riconoscerlo onestamente, l’abbrutimento della musica…” [da “L’Amico dei Musicisti”] “… il jazz è fenomeno di barbarie, oppio e cocaina…” il compositore Pietro Mascagni in un discorso alla radio Già sul finire degli anni ’30, i musicisti nostrani subivano sempre più pressioni e censure, in merito alla programmazione da loro suonata nelle radio. musica-degenerata Ricorda Gorni Kramer: “… era una continua lotta con i dirigenti. Ogni giorno dovevamo presentare la scaletta delle nostre esecuzioni ad una commissione di censura. Non dovevano esserci canzoni straniere, non autori ebrei, vietatissimi il jazz. Noi prendevamo i classici del jazz e li trasformavamo: titoli italiani, italianizzati i nomi degli autori o inventati. Per un po’ è andata bene, poi qualcuno ha cominciato a far girare la voce, e così richiami negli uffici della censura, romanzine dapprima, poi minacce e anche allontanamento dalla radio…” Nonostante tutto, si riusciva a suonare e a incidere il Jazz internazionale, Louis Armstrong divenne Luigi Braccioforte, Benny Goodman – Beniamino Buonuomo e, c’era sempre Del Duca. I classici si chiamavano Con Stile – In the Mood, Le tristezze di San Luigi – St. Louis Blues, Manna dal cielo – Pennies from Heaven e così via, come descritto altre volte. Nel 1940, con l’ingresso degli Stati Uniti nella Seconda Guerra Mondiale, il regime aumenta il controllo e la censura sul materiale discografico. Nel 1942 si emette il decreto la “Disciplina per la diffusione del disco fonografico” e si vieta ogni traccia di cultura “giudaica”. Il Jazz diventa fuorilegge, insomma. Vengono fatti sparire i 78 giri e le matrici dai magazzini della radio, e distrutti quelli nei depositi della Cetra, Parlophon e Voce del Padrone. Avvengono sequestri e azioni punitive da parte della polizia fascista, con arresti e distruzione degli strumenti e sequestro dei dischi e degli spartiti. Un altro autore che fu messo sotto sorveglianza per il suo lavoro fu Mario Panzeri, In collaborazione con Kramer nasce “Maramao perché sei morto” (1939), composta dopo la morte del gerarca Costanzo Ciano: il titolo del brano fu scritto da alcuni studenti sul piedistallo del monumento che il governo aveva deciso di costruirgli a Livorno. http://www.youtube.com/watch?v=v9P1y9z5Kao Nel 1940 scrisse “Pippo non lo sa”: nel protagonista, si riconosce (o si vuole riconoscere) Achille Starace, segretario del Partito Nazionale Fascista, che amava passeggiare impettito in divisa. http://www.youtube.com/watch?v=8tTIJS2hpRE Anche tra i cantanti, quelli che scelgono di interpretare il repertorio della canzone americana, vengono mal visti dai tirapiedi del regime. D’esempio è la storia di Natalino Otto (Codognotto il suo vero cognome) che anche questa merita un post a parte. Qui diremmo solo che la sua fù la prima voce di chiara derivazione jazz, dovuto anche al fatto dei suoi frequenti viaggi sulle navi della tratta Genova – New York. L’avversione nei suoi confronti culmina in una contestazione dei fasci durante una serata con Kramer ed il Quartetto Cetra a Bergamo. Otto, allontanato dal lavoro in radio, esprime il suo dissenso con l’ironia che lo contraddistingue, in una canzone scritta da Romero Alvaro, unica nel suo genere, dove giocando sul doppio senso Amore e Musica, i due autori alludono alle censure del fascismo a carico del Jazz. http://www.youtube.com/watch?v=2DYFgCXmDyc
http://www.youtube.com/watch?v=2DYFgCXmDyc












https://www.facebook.com/notes/project-studio-recording-and-mixing-studio-indipendent-netlabel/jazz-italiano-e-fascismo/401163736818

Speciale 8 marzo jazz donna
 Più tardi una scelta tra le più grandi interpreti italiane e straniere 

Sarah Vaughan
Billie holiday 
Betty Carter
Nina Simone 
Ella Fitzgerald
Dinah Washington:
Rosemary Clooney 
Anita O'Day
Betty Rochè
Jula De Palma
Norah jones
Caterina Valente
Cassandra Wilson
Dianne Reeves
Rachelle Ferrell
Tiziana Ghiglioni
Astrud Gilberto
Shirley Horn
Etta James
Etta Jones
Diana Krall
Peggy Lee
Flora Purim
Bessie Smith
Eliane Elias



speciale 8 marzo jazz donna 
una scelta tra le più grandi interpreti italiane e straniere 

Sarah Vaughan 
http://www.youtube.com/watch?v=GID9SwXkxlI&feature=fvst 
http://www.youtube.com/watch?v=x8cFdZyWOOs 
http://www.youtube.com/watch?v=0Q9quncGZ6k 
http://www.youtube.com/watch?v=XhrKPH_CZN8 


Billie Holiday 
Nel 1939, sfidando le discriminazioni razziali che colpivano i neri, cantò una canzone coraggiosa, 
Strange Fruit: il frutto era il corpo di un nero ucciso dai bianchi ed appeso a un albero. 
La canzone divise il pubblico; la Holiday poté eseguirla solo se la direzione del club lo consentiva previamente. 

http://www.youtube.com/watch?v=h4ZyuULy9zs Strange Fruit: 
http://www.youtube.com/watch?v=d7ENPQzlUpY 
http://www.youtube.com/watch?v=iiJWrzwE9oQ 
http://www.youtube.com/watch?v=YtqjW2uhBT4 
http://www.youtube.com/watch?v=Yq5LiRoYCBo 

Betty Carter 

http://www.youtube.com/watch?v=iemkYXz8UNs 
http://www.youtube.com/watch?v=TZ5E7kz9VQ0 
http://www.youtube.com/watch?v=PAreYWTHcJc 
http://www.youtube.com/watch?v=8ODC5neAXxE 


Nina Simone 

http://www.youtube.com/watch?v=GUcXI2BIUOQ 
http://www.youtube.com/watch?v=TI8F6DbB2cE 
http://www.youtube.com/watch?v=1diLW4bbRi0 
http://www.youtube.com/watch?v=hNR9Bkhw2hc 
http://www.youtube.com/watch?v=qIp4wSN_YUw 

Ella Fitzgerald 

http://www.youtube.com/watch?v=PbL9vr4Q2LU 
http://www.youtube.com/watch?v=DEaDj6TXiQQ 
http://www.youtube.com/watch?v=mQouJdvB80U 
http://www.youtube.com/watch?v=io0uqrp9dco 

Dinah Washington: 

http://www.youtube.com/watch?v=OmBxVfQTuvI 
http://www.youtube.com/watch?v=ipc1DWfJhg4 
http://www.youtube.com/watch?v=emkqc3PIw8E 
http://www.youtube.com/watch?v=OnopVYzg0-w 
http://www.youtube.com/watch?v=-FsqEG_3p5g 

Rosemary Clooney 

http://www.youtube.com/watch?v=soKB9DBX9Oc 
http://www.youtube.com/watch?v=bzUfmh3G9AE 
http://www.youtube.com/watch?v=MbQjDxA7g-M 
http://www.youtube.com/watch?v=vyCNNrc8F_s 
Anita O'Day 

http://www.youtube.com/watch?v=X8BqFbzpiVg 
http://www.youtube.com/watch?v=zRN7B_L_NTE 
http://www.youtube.com/watch?v=lbwZ_dLgvR0 
http://www.youtube.com/watch?v=xw3ha-_pXck 
http://www.youtube.com/watch?v=8UZ0xqdP2rw 

Betty Rochè 

http://www.youtube.com/watch?v=nTyZdQqalGY 
http://www.youtube.com/watch?v=k9dVud2gxUw 
http://www.youtube.com/watch?v=iayNmmpODNg 

Jula De Palma 

http://www.youtube.com/watch?v=tZ9fNo4USzA 
http://www.youtube.com/watch?v=scLtlrFkJWk 
http://www.youtube.com/watch?v=sGGso9Gr9Yo 
http://www.youtube.com/watch?v=CzPlmYJLMog 

Norah jones 

http://www.youtube.com/watch?v=fd02pGJx0s0 
http://www.youtube.com/watch?v=jmf6Oehm1OA 
http://www.youtube.com/watch?v=fBuZBW4ys_Q 
http://www.youtube.com/watch?v=NN7dCwbDDJ0 

Caterina Valente 

http://www.youtube.com/watch?v=wcePuiBTofA 
http://www.youtube.com/watch?v=NHzCVGJRekE 
http://www.youtube.com/watch?v=_sbY2w8pTZ4 
http://www.youtube.com/watch?v=Qh5000xpGk4 

Cassandra Wilson 

http://www.youtube.com/watch?v=ySVWeao57m8 
http://www.youtube.com/watch?v=RG-li24ui2E 
http://www.youtube.com/watch?v=-s5JtoUbUxI 
http://www.youtube.com/watch?v=M87W8-BsfBM 

Dianne Reeves 
http://www.youtube.com/watch?v=dlFj9iCnaIE 
http://www.youtube.com/watch?v=79RwWXpQrNY 
http://www.youtube.com/watch?v=M2Lk-15UEK4 
http://www.youtube.com/watch?v=CI6UMlZrGVI 

Rachelle Ferrell 

http://www.youtube.com/watch?v=en6kmiX0SDc 
http://www.youtube.com/watch?v=tGYPXB_8h8w 
http://www.youtube.com/watch?v=qdtwon67Uqg 

Tiziana Ghiglioni 

http://www.youtube.com/watch?v=WpF1Hj6rPYY 
http://www.youtube.com/watch?v=7aU7Gd6qNCs 
http://www.youtube.com/watch?v=xg00RNrbgBw 
http://www.youtube.com/watch?v=q2-Dd_aNjDs 

Astrud Gilberto 

http://www.youtube.com/watch?v=sT2BloTgw7k 
http://www.youtube.com/watch?v=86MwK3TT9og 
http://www.youtube.com/watch?v=DVYRwd8hhX0 
http://www.youtube.com/watch?v=O5ZaMRbVbag 
http://www.youtube.com/watch?v=QaqBnw9xA34 

Shirley Horn 

http://www.youtube.com/watch?v=4KjtTvVdt3U 
http://www.youtube.com/watch?v=AZOAQGLvYcw 
http://www.youtube.com/watch?v=vSL5AHhpi6U 

Etta James 

http://www.youtube.com/watch?v=lMjaVkxnLpg 
http://www.youtube.com/watch?v=uVI254QGSQ4 
http://www.youtube.com/watch?v=YApNirMC9gM 

Etta Jones 

http://www.youtube.com/watch?v=08IR-eq-RMc 
http://www.youtube.com/watch?v=VAjkIc8RrsY 
http://www.youtube.com/watch?v=nSCNnXt15DE 


Diana Krall 

http://www.youtube.com/watch?v=Yr8xDSPjII8 
http://www.youtube.com/watch?v=4uEl5Z5DEDw 
http://www.youtube.com/watch?v=qVCgf6_M7i4 
http://www.youtube.com/watch?v=d8RYUZT57XA 

Peggy Lee 

http://www.youtube.com/watch?v=qe9kKf7SHco 
http://www.youtube.com/watch?v=tbnA78ravpY 
http://www.youtube.com/watch?v=JGb5IweiYG8 

Flora Purim 

http://www.youtube.com/watch?v=0zsb5rMncYU 
http://www.youtube.com/watch?v=5gXz9RndzzY 
http://www.youtube.com/watch?v=qiVeuRHxrGc 
http://www.youtube.com/watch?v=l74PaRaaYE4 

Bessie Smith 

http://www.youtube.com/watch?v=meuwKhPGItk 
http://www.youtube.com/watch?v=8Who6fTHJ34 
http://www.youtube.com/watch?v=zCrtErmipXE 
http://www.youtube.com/watch?v=6MzU8xM99Uo 

Eliane Elias 

http://www.youtube.com/watch?v=SaqIRDKW8Ds 
http://www.youtube.com/watch?v=MK0OuQoAJOE 
http://www.youtube.com/watch?v=1d8jbA0_9oo 
http://www.youtube.com/watch?v=BNfAofMmygI 
http://www.youtube.com/watch?v=4gyB1meDJVI
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La serata jazz dedicata alla giornata internazionale della donna finisce qui... ma non dovrebbe finire l'impegno per sostenere la donna nella ancor troppo difficile situazione 
in cui si trova Purtroppo ci saranno donne che non sanno neppure che l'8 marzo esista, non sapranno neppure che hanno dei diritti. Ci saranno donne che non sanno ne leggere ne scrivere, donne che nella loro vita hanno preso più schiaffi e pietre che carezze. più insulti che apprezzamenti e parole buone, più cattiveria di bontà. A Loro sopratutto a Loro va il mio pensiero

Chi volesse conoscere i più grandi musicisti del jazz

Chi volesse conoscere i più grandi musicisti del jazz può a mio avviso iniziare dalla sezione jazz del sito di Toni di Rossi, http://www.tonidirossi.it/Jazz/jazz_main.htm che illustra i principali artisti di questo genere musicale. Per poi approfondire in siti più completi e ovviamente nella sezione jazz di Wikipediahttp://it.wikipedia.org/wiki/Jazz

Alla fine degli anni venti lo swing



Alla fine degli anni venti, in piena crisi economica ed in pieno proibizionismo, si sentì il bisogno di novità anche nel campo musicale: le orchestrine New Orleans e Dixieland non soddisfacevano più il pubblico. I locali di Kansas City e New York (Cotton Club in testa) decisero di affidarsi a musicisti giovani con nuove idee. Kansas City divenne quindi il regno di Count Basie ed il Cotton Club di NY quello di Duke Ellington: le loro orchestre, con le loro assolute diversità, scandiranno e influenzeranno gli sviluppi futuri del Jazz fino al 1940.Lo swing di Kansas City era segnato da una totale influenza del blues mentre quello di New York, grazie a "Duke" Ellington, per alcuni versi strizzava l'occhio persino alla musica sinfonica


A differenza dei generi precedenti, nello swing si assiste ad una maggiore importanza della sezione ritmica, generalmente composta da chitarra, pianoforte, contrabbasso e batteria, la quale ha il compito di creare una base per le improvvisazioni dei solisti; si sviluppano inoltre le big band, costituite anche da 20-25 elementi e, soprattutto, le improvvisazioni si affrancano completamente dalla semplice variazione sul tema divenendo a loro volta temi nel tema.Il vantaggio dello swing è che rimane comunque la possibilità di essere eseguito sia da big band che da gruppi formati anche da tre, quattro o cinque persone: queste ultime daranno vita al genere successivamente denominato Mainstream.Per quanto riguarda gli strumenti utilizzati, si abbandona il banjo in favore della chitarra e assumono sempre maggior importanza i sassofoni a scapito del clarinetto. Dopo i primi successi neri, lo swing divenne fonte di guadagno per i musicisti bianchi i quali riuscirono a farlo divenire genere di successo radiofonico e a portare il jazz ad Hollywood.

Tra gli anni 1935 e 1946 lo swing delle big band divenne il genere più popolare degli Stati Uniti: oltre ad Ellington e Basie altri musicisti e bandleader come Fletcher Henderson, Benny Goodman, Jimmy Dorsey, Tommy Dorsey, Glenn Miller, Woody Herman, Harry James e Artie Shaw furono i protagonisti di questo periodo.
Il declino della cosiddetta "era delle big band" ebbe molti motivi, ma il principale fu la chiusura (durante la guerra) delle immense sale da ballo che costituivano i datori di lavoro più affidabili per le orchestre, e anche gli unici locali che potevano permettersi di pagare alcune decine di musicisti ogni sera. Dopo la guerra molte sale non riaprirono, e quelle che lo fecero si dedicarono ad altri tipi di musica da ballo: stava per cominciare l'era del rock. Il locale di elezione per la musica jazz divenne allora il club di ridotte dimensioni, per il quale la formazione tipo era il piccolo combo, dal trio al sestetto.

Count Basie, piano e bandleader http://it.wikipedia.org/wiki/Count_Basie -
Benny Carter, sax alto e bandleader http://it.wikipedia.org/wiki/Benny_Carter
Tommy Dorsey, trombone e bandleader http://it.wikipedia.org/wiki/Tommy_Dorsey
Jimmy Dorsey, clarinetto e bandleader http://it.wikipedia.org/wiki/Jimmy_Dorsey
Duke Ellington, piano e bandleader http://it.wikipedia.org/wiki/Duke_Ellington
Roy Eldridge, tromba http://it.wikipedia.org/wiki/Roy_Eldridge
Louis Prima, tromba, bandleader, compositore, showman http://it.wikipedia.org/wiki/Louis_Prima
Benny Goodman, clarinetto e bandleader http://it.wikipedia.org/wiki/Benny_Goodman
Fletcher Henderson, piano e bandleader http://it.wikipedia.org/wiki/Fletcher_Henderson
Coleman Hawkins, sax tenore http://it.wikipedia.org/wiki/Coleman_Hawkins
Woody Herman, clarinetto e bandleader http://it.wikipedia.org/wiki/Woody_Herman
Earl Hines, piano e bandleader http://it.wikipedia.org/wiki/Earl_Hines
Billie Holiday, voce http://it.wikipedia.org/wiki/Billie_Holiday
Johnny Hodges, sax alto http://it.wikipedia.org/wiki/Johnny_Hodges
Harry James, tromba e bandleader http://it.wikipedia.org/wiki/Harry_James
Gene Krupa, batteria e bandleader http://it.wikipedia.org/wiki/Gene_Krupa
Glenn Miller, trombone e bandleader http://it.wikipedia.org/wiki/Glenn_Miller
Buddy Rich, batteria e bandleader http://it.wikipedia.org/wiki/Buddy_Rich
Artie Shaw, clarinetto e bandleader http://it.wikipedia.org/wiki/Artie_Shaw


della lista degli artisti proposta da wikipedia terrò per ora in considerazione solamente i bandleader
http://it.wikipedia.org/wiki/Bandleader
http://it.wikipedia.org/wiki/Orchestra_jazz
http://it.wikipedia.org/wiki/Swing

Jazz caldo e freddo

Jazz caldo e freddo con il termine jazz "freddo" si intende tutto il jazz dal bop in poi (un tipo di musica difficile e ostica al primo ascolto) e con il jazz "caldo" quel tipo di jazz popolare alla Louiss Armstrong per esempio. Il concetto di jazz caldo e freddo è dovuta ad una traduzione approsimativa dei termini "hot" che significa bollente e "cool" che significa fresco ma anche rilassato. In realtà i due termini differiscono per l'intensità emotiva che imprimono all'esecuzioneGerry Mulligan, il sassofonista bianco alfiere del cool jazz, ha scritto pezzi, che simbolicamente evocano persino nei titoli una sensazione di rilassatezza: Walkin' Shoes " scarpe da passeggio" , Soft Shoes "scarpe morbide" E l'andamento felpato e delicato evocato dal suono vellutato del suo sassofono baritono, esaltano questo senso di relaxLo stesso Mulligan afferma "Ciò che voglio è un jazz da pipa e pantofole: proprio pigro"Liberamente tratto da Jazz istruzioni per l'uso di Massimo Nunzi






Cool jazz
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Il cool jazz (generalmente tradotto come jazz fresco, calmo, rilassato, in senso dispregiativo freddo, anche se raramente si tiene conto del fatto che, usata in gergo, la parola cool può tradursi come figo) è una corrente del jazz affermatasi tra la fine degli anni 1940 e l'inizio degli anni 1950. Pur facendo proprie alcune delle acquisizioni dell'allora imperante bebop, il cool jazz ne fornisce una versione più rilassata, per certi versi cantabile, priva di alcune asprezze armoniche e dalle linee melodiche meno involute, con non pochi riferimenti alla musica eurocolta.

http://it.wikipedia.org/wiki/Cool_jazz
principali esponenti del cool jazz
Lennie Tristano, pianoforte; Miles Davis, tromba - flicorno; Chet Baker, tromba Woody Herman, clarinetto - sassofono Dave Brubeck, pianoforte Gerry Mulligan, sax baritono
Lee Konitz, sax contralto; Paul Desmond, sax contralto; Warne Marsh, sax tenore; Stan Getz, sax tenore; Billy Bauer, chitarra Modern Jazz Quartet, formazione John Lewis, pianoforte Charles Mingus, contrabbasso




http://it.wikipedia.org/wiki/Lennie_Tristano
http://it.wikipedia.org/wiki/Miles_Davis
http://it.wikipedia.org/wiki/Chet_Baker
http://it.wikipedia.org/wiki/Woody_Herman
http://it.wikipedia.org/wiki/Dave_Brubeck
http://it.wikipedia.org/wiki/Lee_Konitz
http://it.wikipedia.org/wiki/Paul_Desmond
http://it.wikipedia.org/wiki/Warne_Marsh
http://it.wikipedia.org/wiki/Stan_Getz
http://it.wikipedia.org/wiki/Billy_Bauer
http://it.wikipedia.org/wiki/Gerry_Mulligan
http://it.wikipedia.org/wiki/Modern_Jazz_Quartet
http://it.wikipedia.org/wiki/John_Lewis
http://it.wikipedia.org/wiki/Charles_Mingus

Jazz Legend


Il Jazz e l' Europa


Il Jazz e l' Europa
In America il jazz faticherà trovare larghi consensi e approvazione generale a causa dell'impronta che fino dalle origini lo caratterizza come espressione di un popolo oppresso e vessato sopratutto per motivi razziali. Molto interessante osservare le varie reazioni in Europa e nella stessa America

In Francia molti fra i più grandi artisti avvertono la potenza innovatrice del Jazz. Il Jazz è descritti nei dipinti e nelle immagini dell'inizio secolo come una danza mattaselvaggia e disinibita. La Francia con il suo interesse verso tutto quello che viene considerato Esoticoè la prima nazione Europea a riconoscere la potenzialità di musica e arte dell Jazz.

In Italia il jazz attecchì con maggior difficoltà, gli ambienti musicali tradizionali legati alla musica classica non riconobbero al jazz, al principio dignità artistica,
La città all'avanguardia, nella scoperta di questo nuovo genere musica le fu Genova

Il Jazz in Italia anche a seguito dei problemi di incompatibilità, con il regime fascista, fu sentito da una ristretta elitè di illuminati e non ebbe la diffusione che conobbe in
Francia In italia gli appasionati si inventarono un modo geniale per aggirare le maglie strettissime della censura, furono tradotti i titoli delle canzoni e gli autori : Louis Armstrong divenne Luigi Braccioforte e Benny Goodman fu ribattezzato Beniamino Buonuomo. Hoagy Carmichael divenne Ugo Carmelo.
Ma negli anni della guerra il jazz fu bandito da tutti i media





In Europa si guardava con grande interesse al jazz e gli artisti che venivano sul continente a dare concerti ricevevano ottime accoglienze, rese ancora migliori dalla relativa assenza della segregazione razziale e dei pregiudizi che ancora imperavano in America. Questo fece sì che molti jazzisti intraprendessero lunghe tourneèè in Europa (Coleman Hawkins e Sidney Bechet tra gli altri) provocando la nascita di molti gruppi di imitatori. Questa relazione del jazz con l'Europa avrebbe subito una battuta d'arresto nel corso del secondo conflitto mondiale solo per riprendere con ancora maggior vigore negli anni del dopo guerra.
Almeno un musicista europeo riuscì in questo periodo a guadagnarsi una fama che avrebbe attraversato l'oceano in senso opposto, ottenendo una grande fama tra i jazzisti americani. Si tratta di Django Reinhardt, un chitarrista belga di origini zingare che fuse in maniera apparentemente improbabile swing e musica tzigana, guadagnandosi il rispetto dei colleghi americani (che avrebbe incontrato nel loro paese solo verso la fine della sua vita) attraverso le incisioni dei gruppi che formò assieme al violinista francese Stéphane Grappelli.

http://it.wikipedia.org/wiki/Storia_del_jazz#L.27Europa