giovedì 31 maggio 2012

Horace Silver

Horace Silver

« Cos'è il jazz se non un altro linguaggio? »


Horace Silver, nato Horace Ward Martin Tavares Silva (Norwalk, Connecticut 2 settembre 1928) è un pianista e compositore jazz statunitense, noto per il suo stile giocoso e colorato di influenze funky e per i suoi contributi allo stile noto come hard bop. Lo stile di Silver mostra numerose influenze, soprattutto da parte della musica gospel, di quella africana e di quella latinoamericana.


Nato da padre capoverdiano e da madre irlandese,Silver iniziò la sua carriera come sassofonista, passando al piano solo più tardi. Il padre, operaio in una fabbrica di gomma, suonava diversi strumenti ad orecchio, e suonava a feste familiari assieme ad altri emigrati da Capo Verde, alla presenza, tra gli altri, del piccolo Horace.
« Per molti mesi lavorai al Minton's con Eddie "Lockjaw" Davis e il suo gruppo in cui c'erano Arvell Shaw e Osie Johnson. A volte Eddie chiedeva un pezzo che non conoscevo, e io gli dicevo "Eddie, questo non lo conosco". Lui rispondeva "Va bene, lo sentirai". Poi partivano con un tempo a rotta di collo a io pasticciavo per i primi due chorus cercando di trovare gli accordi, finché non arrivavo a qualcosa di armonicamente decente prima della fine del pezzo. M'imbarazzava da morire quando succedeva. Anni dopo, quando Eddie venne a trovarmi al Birdland e glielo ricordai, si mise a ridere dicendo: "É così che s'impara. Lo facevano anche a me, quand'ero giovane »

(Horace Silver[1])

Silver fu scoperto in club di Hartford dal sassofonista Stan Getz, con cui fece il suo debutto discografico. Poco dopo si trasferì a New York, dove , assieme ad Art Blakey, fondò un gruppo diretto cooperativamente (che sarebbe poi divenuto il nucleo dei Jazz Messengers) e iniziò a suonare coi grandi nomi del jazz accompagnando tra gli altri Coleman Hawkins e Lester Young e lavorando nei locali che avevano visto la nascite del bebop (la sua prima scrittura con Young fu al Minton's Playhouse) Il primo disco con Blakey e la loro formazione, Horace Silver and the Jazz Messengers è da molti indicata come una delle date di nascita dell'hard bop.

Nel 1952 e 1953 registò tre sessioni con il proprio trio, che vedeva Blakey alla batteria e Gene Ramey, Curly Russell e Percy Heath alternarsi al basso. Questa collaborazione con Blakey durò quattro anni, nel corso dei quali essi registrarono al Birdland (A Night at Birdland) con Clifford Brown e Lou Donaldson e al Bohemia con Kenny Dorham e Hank Mobley, oltre che ad effettuare diverse sedute di studio. Silver aveva anche un'attività come sideman, che gli consentì di partecipare a molte altre importanti registrazioni del periodo, (tra le altre, i fondamentali album Walkin' e Bags' Groove di Miles Davis) affiancando i massimi solisti del periodo. A partire da questi anni, Silver iniziò a registrare per la Blue Note, del cui proprietario Alfred Lion divenne amico, garantendosi in questo modo un controllo sulla produzione dei suoi album che allora era inconsueto.

Durante la collaborazione con Blakey Silver registrò raramente come leader, ma dopo essersi separato dal batterista, nel 1956, formò un proprio quintetto, con una formazione iniziale che era la stessa dei Messengers, con il diciottenne Louis Hayes al posto di Blakey alla batteria. Nella seconda formazione del quintetto furono inseriti anche Blue Mitchell e Junior Cook, che rimasero con Silver fino al 1963, quando fondarono i propri gruppi indipendenti (Mitchell assunse il giovane Chick Corea come pianista del suo gruppo). Dal canto suo, Silver assunse Joe Henderson al sax e Carmel Jones alla tromba e in questa formazione il quintetto registrò il più noto di Silver - Song for My Father. Quando Jones si trasferì in Europa, il suo posto fu preso dal giovane Woody Shaw, mentre Tyrone Washington subentrò a Henderson.
« I compositori che preferisco sono Duke Ellington, Thelonious Monk, Bud Powell,Billy Strayhorn e Tadd Dameron. [...] Sono stato soprattutto ispirato dalle composizioni e dagli arrangiamenti di Tadd. Aveva uno stile così diverso. Tutte le volte che sentivo la sua musica, pareva he ci fosse Tadd ad aprire le braccia per darti un grande abbraccio. »

(Horace Silver[2])

Le composizioni di Silver, gradevoli e con una forte coloritura armonica (egli stesso ha descritto il suo modo di comporre come ricerca di una "semplicità significativa"), gli guadagnaroo il favore del pubblico, mentre la sua musica si colorava sempre più di influenze funk e soul, un cambiamento di stile che gli alienò molti seguaci della prima ora. Ancora oggi la qualità di alcuni degli album del periodo (ad esempio The United States of Mind in cui lo stesso Silver canta in molti brani) è ancora molto controversa, così come il tipo di spiritualità che Silver si compiacque di metter in mostra in queste registrazioni. AL di là del giudizio critico, in queste registrazioni SIlver impiegò molti musicisti interessanti quali Randy Brecker alla tromba e il fratello Michael al sax.

Silver fu l'ultimo artista con un contratto Blue Note prima che la casa editrice scomparisse (temporaneamente) negli anni 70. Nel 1981 Silver fondò una propria casa editrice, Silveto, che ebbe un'esistenza effimera.

Dopo un periodo di scarsa attenzione nel corso degli anni 1980, dovuti anche a difficoltà di distribuzione, Silver riemerse alla ribalta negli anni 90 con un nuovo contratto discografico che lo legava alla Columbia Records.

Silver, che vive con la famiglia in California, ha continuato la sua attività musicale fino ad oggi, lavorando anche ad una autobiografia Let's Get To The Nitty Gritty pubblicata nel 2006 dalla California University Press, e incarnando il ruolo di icona di una grande era del jazz: nel 2005 gli è stato tributato il President's Merit Award dalla "National Academy of Recording Arts and Sciences".


http://it.wikipedia.org/wiki/Horace_Silver

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